I tre relatori che si sono alternati al microfono hanno intrattenuto i numerosi partecipanti all'incontro, spiegandoci con parole chiare che il nostro paese è in guerra e che stiamo subendo un attacco dall'esterno di una tale violenza, da essere paragonabile solo alla bomba di Hiroshima e Nagasaki. L'informazione nazionale e internazionale promuove un'immagine del nostro paese sempre più degradata e infamante, servi di chi ci vuole far apparire come unici colpevoli della disgregazione economica che stiamo subendo. Oltre il danno la beffa di doverci sentir anche fare la morale sul nostro modo di vivere! Antonio Maria Rinaldi, Alberto Bagnai e Claudio Borghi Aquilini, ci hanno raccontato un'altra storia.Ci hanno spiegato che il nostro paese, nonostante le sue incoerenze, che nessuno nega, è (o forse era) la seconda manifattura europea, con un export funzionante ancora oggi, contro tutto e tutti. Vero colpevole silenzioso di tutti i problemi economici Italiani è ormai noto a coloro che su twitter hanno il piacere e anche l'onore di dissertare con questi tre esperti: l'EURO. Moneta che, come dice Antonio Maria Rinaldi, è solo un accordo di CAMBI FISSI mascherato, che non ha mai portato a buoni risultati in nessun caso nella storia economica di ogni paese.
Rinaldi, infervorato dal sacro fuoco dell'euroscetticismo, ci ha spiegato alcuni capisaldi del suo libro appena uscito, come la critica al Fiscal Compact, che contraddice gli accordi di Maastricht e Lisbona, che consentono un sforamento del rapporto deficit/pil per del 3%, rivelatosi assolutamente insufficiente nel periodo di crisi, tanto che a molti paesi europei è stato consentito lo sforamento, ovviamente non all'Italia; il Fiscal Compact molto più severo, ci impone addirittura di non superare lo 0,5%, cioè uno Stato può sopravvivere senza fare deficit, questo secondo le eccelse convinzioni degli esperti dell'Unione Europea. Ci impone inoltre di riportare il rapporto debito/pil al 60% in 20 anni, ciò implica una riduzione del 5% all'anno, per un debito che continua a crescere di 33 miliardi al mese, un salasso senza precedenti, che insieme all'imposizione del pareggio di bilancio, inserito in Costituzione, impedirà qualsivoglia riforma che questo o qualsiasi governo possa mai immaginare per risollevare l'economia. Per fare riforme strutturali, che dovrebbero risollevare l'economia, comunque la si pensi ci vogliono soldi, che se rispettiamo i patti di certo non avremo. Del resto come fa notare Rinaldi nel suo intervento, i prestatori di ultima istanza, dei debiti dei vari paesi in difficoltà siamo noi cittadini, con le tasse che ci vengono imposte, siamo dunque noi che stiamo finanziando tutta l'Europa, utilizzando il viatico dei Fondi Salva Stati, che sono in effetti solo SALVA BANCHE. Unici a poter discutere i dettami dell'UE sono a quanto pare i tedeschi, che con una sentenza della loro Corte Costituzionale, hanno decretato che l'autorizzazione per l'acquisto dei titoli dei paesi in difficoltà da parte della BCE, deve passare per il loro Parlamento. Prima il diritto nazionale tedesco e poi il diritto comunitario.
Sarà contentissima la Grecia delle scuse che gli sono state rivolte dal F.M.I. dopo averla portata sull'orlo del default. Per non parlare dell'errore compiuto sull'entità del moltiplicatore fiscale (Rinaldi ha spiegato che si tratta di quell'indicatore che rappresenta l'impatto che un aumento delle tasse o una diminuzione della spesa ha sulla crescita di un paese), che misteriosamente si è alleggerito dall'1,4 o 1,7 allo 0,5 (Rinaldi: "Evidentemente questa gente non è mai andata a fare la spesa in vita sua"). Infine come non ricordare l'errore clamoroso dei due professori di Oxford, Reinhart e Rogoff, che hanno decretato la fine della crescita di un paese se il suo debito pubblico supera il 90% del pil, basandosi su di un foglio excell errato.
Infine l'inflazione...si l'inflazione, quella perfida creatura che tutto ingloba, in particolare i sudati risparmi dell'onesta popolazione italica, strano che la curva di Philips dimostri che è inversamente proporzionale alla crescita della disoccupazione.
Cito un brano del testo "Europa kaputt": "Ribadiamo fermamente però, che come recita il primo articolo della nostra Costituzione: "l'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro" e non sul pareggio di bilancio...e pertanto il nostro supremo compito rimane quello di promuovere il lavoro con ogni mezzo e sforzo possibile per la sua ottimizzazione e non certo il perseguimento di politiche economiche tese a rincorrere numeri e parametri che creano le condizioni per distruggerlo."
Tutto questo passa per la TEORIA del VINCOLISMO, come spiega Alberto Bagnai nel suo intervento, perché il popolo Italiano e i suoi politici sono talmente corrotti e pigri che li si deve vincolare in qualche modo altrimenti si fanno male da soli. Noi non possiamo avere una moneta nazionale perché altrimenti ci diamo alle spese folli in sostanza e facciamo una montagna di INFLAZIONE.
La teoria parte da lontano, dall'indipendenza delle BANCHE CENTRALI, se la tua banca non può stampare moneta, il tuo paese è CREDIBILE, perché non può fare inflazione. Se sei credibile allora gli investitori possono prestarti i soldi, a te come Stato e ai tuoi "virtuosi abitanti". I virtuosi si indebitano sempre di più, creando colossali problemi di debito privato, e ti importano inflazione e lo Stato deve compensare con il debito pubblico visto che non può farlo con la svalutazione, debito pubblico che serve in primis per salvare le banche. Quindi in sintesi la credibilità ci porta verso il collasso.
Se un paese dell'Eurozona ha bisogno di Euro li deve chiedere in prestito. L'indebitamento in Euro è come quello dell'Argentina in dollari, perché se il Portogallo si indebita in euro, non può controllare l'emissione di euro, come l'Argentina non ha potuto controllare l'emissione di dollari nel 1999 e i tassi di interesse di acquisto della moneta sul mercato sono sicuramente superiori a quelli che gli praticherebbe la sua Banca Centrale. La perdita dell'autonomia monetaria comporta anche la perdita dell'autonomia fiscale, perché se si decidesse di praticare degli aggiustamento col fisco, i tassi di interesse del mercato diventerebbero strangolanti.
Il termine ricorrente è DISCIPLINARE, tutto nasce infatti dalla necessità di disciplinare da una parte i salariati, che al crescere della disoccupazione saranno disposti a lavorare per un salario più basso, dall'altra a disciplinare le piccole imprese, che si devono decidere a crescere e diventare grandi così sono possibili le ECONOMIE di SCALA, anch'esse molto virtuose. Le piccole imprese sono il problema del nostro paese a quanto pare, chissà come mai il DISTRETTO INDUSTRIALE italiano viene studiato per la sua efficienza economica da diversi anni a questa parte. Infine disciplinare anche l'imprenditore italiano che è poco produttivo e tende a rimanere a letto la mattina invece di andare a lavorare e produrre.
Poi c'è da dire che:
- la casta è corrotta e spende troppo (si spende quasi 10 volte di più per il contributo che l'Italia dà al MES, che per tutto il parlamento compresi anche i messi e i questurini)
- il capitale è cattivo e si sposta troppo facilmente (vero, però a quanto pare la moneta unica è stata creata apposta per dare la certezza del cambio fisso nel tempo e quindi favorire la circolazione dei capitali)
- tornare alla lira significa tornare indietro, ecc.
Si è parlato infine anche di un altro luocomunismo italico: il fatto che siamo un paese di evasori fiscali. Oddio, è vero che l'evasione nel nostro paese è altissima, però come ha fatto notare Claudio Borghi Aquilini siamo anche il secondo paese dopo la Danimarca per pressione fiscale. Di media noi paghiamo il 44% del Pil, dove nel calcolo del Pil è compresa anche quella parte stimata di produzione che evade le tasse, per cui in effetti paghiamo il 54% del Pil, difficile affermare che l'Italiano, inteso come popolo, non paga le tasse. Il tedesco ne paga molto meno di noi. Che poi ci siano solo una categoria di lavoratori a pagare le tasse mentre altri le evadono è un nostro problema interno, faceva notare il Prof. Borghi. Come paese paghiamo più tasse della Germania perché comunque ci sono alcuni che compensano l'evasione di altri, ma rimane che le tasse le paghiamo eccome!
Se solo potessimo usufruire per la nostra crescita delle tasse che paghiamo magari lo si farebbe molto più volentieri. Borghi infatti ci ha fatto notare che ci siamo tanto impressionati per il prelievo fatto nei c.c. di Cipro, ma in effetti sono cifre molto inferiori alla percentuale che per esempio viene prelevata dalla nostra tassa patrimoniale sugli immobili, la tanto odiata IMU. In fondo entrambe sono finite nel Salva Stati, ma gli Stati da salvare sono altri, noi non potremo mai accedere a questo fondo perché ci hanno fatto sapere che siamo troppo grandi per essere salvati, e non abbiamo neppure la soddisfazione di aver contribuito all'economia di un paese in difficoltà perché questi prestiti sono andati alle banche, non ai cittadini.
Questi crediti poi dovranno essere restituiti con cospicui interessi, che saranno un guadagno anche per l'Italia che partecipa al MES per il 18%, però tra 20 anni, poi dicono che lasciamo solo debiti alle generazioni future. Chi invece ci guadagna subito sono i creditori di quei paesi e chi è il maggior creditore di Grecia, Spagna, Portogallo, ecc. indovinate un pò?
La crisi del debito dell'Eurozona non esisteva fino a prima della crisi Greca. Se Jean-Claude Trichet avesse detto all'inizio della crisi Greca quello che ha detto Mario Draghi di lì a poco, cioè che avrebbe fatto tutto quello che era in suo potere per salvare l'euro, oggi staremo parlando d'altro come dice bene Borghi.
Concludo qui il riepilogo di quanto ascoltato ieri, giusto per dare un assaggio dello spessore dell'incontro tenutosi a Pescara nell'Università "G. D'Annunzio", il terzo in ordine di tempo su questi temi. Sono felice che la mia città e la mia università siano il ricettacolo di tanto fervore culturale, di cui Bagnai, lodevolmente si fa promotore e mi scuso se quanto scritto dovesse contenere inesattezze, che invito tutti a farmi notare nei prossimi giorni. Comunque a breve dovrebbe circolare su web una video dell'incontro che invito tutti a visionare visto che sentire gli originali è sicuramente meglio di questa pallida copia e mai come questa volta merita!